Il Flauto In Titanio

Il Flauto In Titanio

(J. A. Landell)

 

Per molti anni ho ragionato e compiuto ricerche sulla possibilità di costruire dei flauti in materiali così detti “high-tech” come il titanio, il niobio o il tantalio ed alla fine la mia scelta è ricaduta sul titanio. C’erano oggettive difficoltà nella lavorazione e nella saldatura del titanio ma lo strumento che si sarebbe ottenuto avrebbe avuto un peso inferiore alla metà di un flauto in argento. Gli strumenti antichi erano costruiti in legno, almeno fino a quando Boehm introdusse il flauto in argento nel 1852. Louis Lot costruì il primo flauto interamente in oro trent’anni più tardi e Verne Powell ne costruì uno in platino all’incirca nel 1932. Ciò che è avvento è un progressivo spostamento dell’interesse da materiali cosiddetti “morbidi” verso altri “duri” poiché questi ultimi offrono una più rapida risposta particolarmente efficace nelle articolazioni rapide. Quando ho seriamente preso in considerazione l’idea di costruire un flauto in titanio non avevo idea degli ostacoli che avrei dovuto superare. La ricerca di un’azienda in grado di potermi fornire un tubo in titanio con il diametro appropriato ed in piccole quantità mi occupò per più di un anno ed il tubo necessario alla costruzione di 35 flauti mi fu recapitato dopo un ulteriore ritardo di circa 6 mesi. Per prima cosa ho applicato una boccola ed un caminetto in argento alla testata: non li ho saldati ma li ho incollati con una colla epossidica rapida poiché la saldatura, come pure la brasatura, sono pressoché impossibili con questo materiale. La prova di questa testata ha rivelato immediatamente un suono più ampio, più solido ed una risposta più rapida rispetto all’argento. Anche altri colleghi flautisti sono stati d’accordo con me dopo averla provata. Pensando alle caratteristiche del titanio, per proteggere il metallo ho provato l’anodizzazione, un metodo di placcatura del metallo che permette l’inibizione dalla corrosione e dall’abrasione oltre che un’eccellente finitura estetica. Questo processo consiste nel depositare elettricamente un sottilissimo strato di metallo come l’alluminio lasciando il tubo in una cella elettrolitica piena di soluzione acquosa allo scopo di creare un sottile film metallico molto duro e privo di porosità. Il metallo di anodizzazione può essere mischiato con uno o più agenti chimici per ottenere una superficie colorata, quindi il flauto in titanio può essere prodotto in diversi colori. Il design del flauto non ha subito sostanziali cambiamenti in questi ultimi secoli: alcuni concetti costruttivi hanno funzioni specifiche mentre altri una pura funzione estetica. A questo proposito ho preso in esame il rapporto tra il raggio esterno della boccola che resta appoggiata al mento e la parte più lontana del foro al fine di trovare quello ottimale per il maggior numero dei flautisti. Il profilo esterno della boccola ha la sola funzione di proteggerla dalle eventuali ripiegature sul flauto, così ho aumentato le sfaccettature della boccola con delle piegature supplementari al posto di un profilo più morbido per dare un’estetica diversa alla boccola. L’assemblaggio della boccola al tubo è stato il maggiore ostacolo nella costruzione della testata. I flauti fatti con materiali preziosi di solito hanno la boccola fissata al tubo attraverso la bronzatura a cannello, ma il titano ossida così velocemente che questo processo non era possibile. Sono venuto a sapere che i telai delle biciclette hanno i telai in titanio e sono assemblati insieme saldando le parti in un ambiente all’interno del quale c’è un gas inerte. Un’azienda specializzata nella produzione di leghe per la saldatura del titanio e altri metalli high-tech mi suggerì di brasare le parti con un metodo simile a quello usato nei campi medico e aerospaziale. Con l’ausilio di alcune nuove tecniche di fissaggio riuscii alla fine ad assemblare la testata.

Il titanio è difficile da lavorare e per ottenere un tappo a corona utilizzabile per la testata ho dovuto sacrificare molti utensili. Il passaggio successivo era produrre il barilotto per la testata e l‘innesto del trombino. Per la tornitura interna ho utilizzato uno speciale utensile che, tuttavia, risultava consumato (lett. bruciato) dopo soli 6 passaggi. A questo punto ho pensato che produrre tutte le parti in titanio mi sarebbe costato troppo sia in termini di tempo che di materiale, così ho deciso di costruire tutte le parti che non fossero il tubo in argento, giusto per vedere quale sarebbe stato il risultato finale. Ad un mese dalla Convention dell’N.F.A (National Flute Association n.d.t.) avevo costruito due flauti in titanio, uno dei quali completo di chiavi in argento, l’altro danneggiato e quindi da considerarsi come ricambio. I corpi arrivati dalla trafileria risultarono deformati a causa della modifica delle dimensioni delle torrette in argento che si erano espanse il doppio rispetto al titanio durante la brasatura (l’operazione di fissaggio delle parti al corpo n.d.t.). La creazione dei fori sul tubo è stata ottenuta attraverso l’estrusione senza creare danni al corpo. Questi sono stati i più rilevanti tra i problemi che ho incontrato ma molte furono molte le sorprese durante la lavorazione. Una volta compreso come lavorare il materiale, il resto del lavoro di assemblaggio non è stato molto differente rispetto ad un flauto in argento, tranne l’uso del laser nell’incisione della testata invece che a mano. A causa della durezza del titanio, la costruzione delle chiavi ha dovuto essere fatta usando spessori e quindi pesi inferiori rispetto alla meccanica di altri metalli preziosi ma l’uso del titanio offre ranges molto maggiori in termini di dinamica e risposta dello strumento. I costruttori di un tempo usavano l’argento perché era facilmente reperibile ma l’arte della costruzione del flauto è andata via via perfezionandosi con il tempo. I flautisti oggi sono fondamentalmente soddisfatti degli strumenti reperibili sul mercato: tuttavia, se le sperimentazioni dei costruttori con i nuovi materiali continueranno, pur basandosi sullo strumento tradizionale, dobbiamo aspettarci strumenti con nuovi timbri e colori del suono ed il titanio potrebbe offrire molte possibilità in questo senso.